Valutazione neuropsicologica per idoneità patente
Una valutazione neuropsicologica per idoneità patente è uno degli esami a disposizione degli enti preposti per la verifica del possesso delle qualità psicofisiche necessarie alla conduzione di veicoli a motore.
In generale il panorama dei soggetti inviabili a tale visita, può esser riferita a soggetti con necessità di valutazione psicodiagnostica o di struttura personalità per idoneità patenti superiori; ai portatori di handicap o ritardo mentale; a coloro i quali mostrino esiti di traumi cerebrali o gravi cerebrolesioni acquisite; agli affetti da malattie neurologiche o sistemiche influenzanti il SNC (es. Diabete); agli anziani affetti da demenze; ai malati psichici o a coloro in cui sono note problematiche di alcolismo o relative a tossicodipendenza.
Le valutazioni riguardano in genere aspetti psicometrici e si compongono di analisi della documentazione clinica, colloqui anamnestici con particolare attenzione ai comportamenti di guida su strada, colloqui con i familiari e verifiche testistiche di disturbi cognitivi o deterioramenti mentali o, in casi di specie, valutazione della personalità ed attitudine a condotte rischiose o di dipendenza da sostanze.
I soggetti anziani, con età prossima o superiore agli ottanta anni, richiedono grande attenzione poiché bisogna modulare il rapporto costi – benefici ed evitare di provocare gravi danni all’autonomia di soggetti in una civiltà ove l’uso dell’auto definisce grandemente il grado di libertà di un individuo.
Si tenga conto però che sopra l’età di 80 anni, i dati epidemiologici indicano una presenza significativa di demenza nella popolazione generale. Inoltre le malattie che incidono sulle capacità di guida mostrano un chiaro incremento. In generale più grande è il deficit cognitivo più è probabile che il soggetto sia inidoneo alla guida (Fitness to drive and cognition 2001). L’Associazione degli Psicologi Britannici raccomanda così nel suo report di esaminare in particolare le funzioni cognitive e psicologiche legate a: capacità visuospaziali e di identificazione delle forme in movimento, abilità di pianificare, anticipare e prendere decisioni; capacità prassiche; comprensione e comunicazione linguistica; memoria e caratteristiche di personalità che giocano un ruolo nelle capacità di autocontrollo, stabilità emotiva e responsabilità sociale.
Importante infine osservare che, qualora l’utente pensasse di esser stato condizionato alla visita dall’emozione o altri fattori negativi, può richiedere di ripetere la visita presso lo stesso professionista o da uno diverso. In questo secondo caso, si reca dal nuovo professionista con una copia di relazione che documenta il lavoro svolto. Il nuovo professionista, esperto in neuropsicologia, dovrà rivalutare il soggetto prendendo in esame la relazione neuropsicologica precedente, approfondendo in particolare i risultati relativi ai deficit rilevati, usando gli stessi parametri descritti in letteratura.