Valutazione stress lavoro correlato
La valutazione stress lavoro correlato è la valutazione dello stato di malessere e delle disfunzioni psicologiche, psicofisiche e sociali che un lavoratore percepisce in relazione ad un determintao contesto lavorativo.
La condizione nociva che si instaura nell’organismo del lavoratore può essere generata da molteplici cause, tra le quali per esempio: un carico di lavoro troppo elevato, ambiguità del ruolo e delle rispettive mansioni, scarsa autonomia rispetto ai propri compiti, difficoltà nella gestione dei rapporti interpersonali a livello professionale, ecc… Eliminare o correggere dette cause porta con sè un miglioramento del clima aziendale, una riduzione dei costi per infortuni, turnover, furti e sabotaggi e un aumento della produtività delle proprie risorse umane.
Attualmente la valutazione del rischio stress lavoro correlato è normata dal Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 che si rifà all’Accordo Europeo del 2014. In merito al d.lgs. 81/2008 la Commissione Consultiva permanente per la salute e la sicurezza del lavoro ha emanato le indicazioni “minime” necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, tra cui viene riportato che per tutte le aziende italiane è obbligatorio effettuare la valutazione dello Stress Lavoro Correlato.
Tra le altre indicazioni fornite dalla Commissione Consultiva si riporta che la valutazione del rischio da stress lavoro correlato è parte integrante della valutazione dei rischi ed è responsabilità del datore di lavoro.
Quest’ultimo può avvalersi di un consulente esterno esperto in materia specifica, che può essere uno psicologo adeguatamente formato nell’area dell’organizzazione, gestione e sviluppo dei processi di cambiamento e miglioramento organizzativo.
Lo psicologo che opera in questo campo impiega le sue competenze al fine di raggiungere il benessere delle persone e dell’organizzazione, egli può infatti condurre una valutazione del rischio stress che sia in grado di tutelare l’interesse dell’azienda e dei suoi lavoratori, fornendo un contributo efficace nella realizzazione delle azioni correttive basate sui risultati emersi dalla valutazione.
Circa lo svolgimento della valutazione, essa si articola in due fasi: la prima fase è obbligatoria e si tratta di una valutazione preliminare, la seconda fase è eventuale e viene attuata nel caso in cui la prima fase rilevi fattori di rischio che necessitano di essere ulteriormente indagati.
È importate sottolineare che la valutazione non avviene a livello solamente individuale, quanto piuttosto deve a livello gruppale, cioè considerando un campione della popolazione aziendale, in modo da riflettere eventuali situazioni di disagio localizzate per aree o reparti e poter quindi perseguire al meglio anche lo scopo di aumentare la produttività e la salubrità aziendale.
Lo psicologo, nell’attuare una valutazione del rischio stress lavoro correlato, può ricorrere a questionari o check-list volti ad indagare i cosiddetti eventi sentinella (ad es. indici infortunistici, assenze per malattia, turnover, lamentele formalizzate da parte dei lavoratori…), i fattori di contenuto del lavoro (ad es. ambiente di lavoro e attrezzature, orario e turni di lavoro…) ed infine i fattori di contesto del lavoro (ad es. ruolo nell’ambito dell’organizzazione, autonomia decisionale e controllo, conflitti, evoluzione e sviluppo di carriera…); i questionari o le check-list sono strumenti in grado di fornire un quadro oggettivo della situazione aziendale.
L’affidarsi ad un esperto, che possa utilizzare strumenti in grado di effettuare una valutazione oggettiva e frutto di una metodologia rigorosa, permette di individuare le aree potenzialmente soggette a rischio e di attuare misure correttive o preventive in grado di rinforzare l’azienda, rendendola più capace di contrastare o superare la concorrenza.
In conclusione infatti, stando a quanto riportato dall’Accordo Europeo sullo stress sul lavoro (Bruxelles, 8 ottobre 2004): ”Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme”.